“Il cielo particolarmente buio, la luna piena, la presenza di umidità portata dalle nubi, il lungo tempo di esposizione dello scatto effettuato circa mezz’ora dopo il tramonto sono condizioni essenziali per un vero moonbow”, ha spiegato la fotografa. In particolare, è il tempo prolungato di esposizione della pellicola fotografica alla luce del satellite a favorire la visione dei colori dell’iride notturna.
Difatti l’arcobaleno lunare, che si forma in modo simile a quello diurno per dispersione e rifrazione della luce attraverso le particelle d’acqua sospese nell’aria, nasconde i suoi colori all’occhio nudo, apparendo bianco. La luce solare riflessa dalla Luna, più debole di quella emanata direttamente dalla nostra stella, non è in grado, infatti, di stimolare sufficientemente i coni dell’occhio umano, le cellule fotorecettrici sensibili ai colori.
Riferimenti: SSERVI http://sservi.nasa.gov/articles/lunar-double-rainbow-2/
Fonte: articolo scritto da Cecilia Di Vita per galileonet.it
http://www.galileonet.it/articles/544a5e0aa5717a0f6d00008e?utm_campaign=Newsatme&utm_content=A%2BVerona%2C%2Bun%2Barcobaleno%2Bal%2Bchiaro%2Bdi%2Bluna&utm_medium=news%40me&utm_source=mail%2Balert