Archivio mensile:gennaio 2015

16 venerdì Gen 2015

SpecialeSelezioneProfumiLa gioia di vivere e sentirsi bene. In una società dove i ritmi di vita sono frenetici e lo stress quotidiano portato all’estremo, si sta riscoprendo il piacere di gustare, toccare, guardare, percepire odori, profumi, in una parola “sentire” la vita e il mondo che ci circonda. L’olfatto, tra i cinque sensi, è quello che permette di rievocare meglio le emozioni del passato. Fin dall’antichità i benefici degli stimoli olfattivi per ottenere il giusto stato d’animo erano riconosciuti, usati ed apprezzati. L’olfatto acuisce il desiderio e dà sapore alla vita.

Animata da questa filosofia, l’azienda Gallo, propone la linea Speciale Selezione Profumi: detersivi nella cui formulazione sono state aggiunte (con un fissatore di profumo) delle fragranze tipiche del mondo della cosmesi e mai utilizzate nella detergenza della casa e del bucato. Grazie a queste innovazioni possiamo oggi godere di una piacevole persistenza del profumo sia per i capi d’abbigliamento che per i pavimenti.

USE SUPERCONCENTRATO AMMORBIDENTE RISO&MIELE – OPIUM – LAVANDA

Ammorbidente per bucato a mano e in lavatrice.
Profumazioni: Lavanda, Opium, Riso & Miele
Idoneo su: tutti i tessuti.
Qualità:ipoallergenico  (testato ISPE*), nichel tested <0,5ppm,  dona vaporosità, rinnova e protegge i tessuti, facilita la stiratura, 4 volte concentrato, lascia un gradevole profumo sul tessuto, rallenta il processo di deterioramento delle fibre, non fa schiuma, con proteine vegetali.
Trattamenti effettuabili:
20 circa in lavatrice, 37 circa a mano.
Consigli: la stiratura del tessuto, trattato con USE Ammorbidente, ne aumenta la morbidezza, moderare la centrifuga, strizzare delicatamente, non eccedere le dosi consigliate
Prezzo consigliato: € 3,36 flacone da 750ml.

USE SUPERCONCENTRATO TENDA BELLA LAVA ALLA MIRRA
Detersivo specifico per tendaggi bianchi e colorati.

Categoria: detersivo specifico per tendaggi bianchi e colorati. In lavatrice e a mano (bassa schiumosità).
Ideale per: tende, mezzeri, foulard, maxi foulard d’arredamento (copri divani…), sacchi-lenzuolo per piumoni.
Idoneo su: seta, cashmere, lana, artificiali (lanital, rayon, viscosa), sintetici (nylon, kevlar, terital, dacron, alcantara, microfibra, lycra).

Qualità: ipoallergenico (testato ISPE), e non irritante (Test PICI – Potenziale Irritante Cutaneo Immediato).   Concentrato, alto potere detergente, rispetta le fibre (lunga vita ai tuoi capi), ravviva i colori, fresco profumo, bassa schiumosità, funziona sia in acqua calda che fredda.
Trattamenti effettuabili:  9 circa

Consigli: versare puro sulle macchie solo se il capo non è al primo lavaggio, potenziare l’efficacia sfruttando l’ammollo da 15 a 60 minuti rimuovendo le tende di tanto in tanto, abbinare a USE Tenda Bella Rigenera per un risultato imbattibile.
Prezzo consigliato: € 4,49 flacone da 750ml

USE SUPERCONCENTRATO TENDA BELLA RIGENERA ALLA MIRRA
Apprettante delicato, inamidante per tessuti bianchi e colorati.

Categoria: apprettante, inamidante, protettivo per tessuti bianchi e colorati. In lavatrice e a mano.
Ideale per: tende, mezzeri, foulard, maxi foulard d’arredamento (copri divani…), sacchi-lenzuolo per piumoni.
Idoneo su: seta, cashmere, lana, artificiali: lanital, rayon, viscosa, sintetici: nylon, kevlar, terital, dacron, alcantara, microfibra, lycra.
Qualità: ipoallergenico e non irritante (testato ISPE*), dà consistenza al tessuto, restituisce l’aspetto di nuovo, facilita la stiratura, ravviva i colori, il tessuto rimane pulito più a lungo (lo sporco scivola via dal tessuto), ritarda l’ingiallimento da fumo e smog, rallenta l’assorbimento degli odori.
Trattamenti effettuabili:  15 circa
Consigli: moderare la centrifuga, non risciacquare, aumentare il dosaggio per dare maggiore corpo al tessuto, strizzare delicatamente (non torcere), appendendo le tende bagnate spesso non serve la stiratura, abbinare a USE Tenda Bella Lava per un risultato imbattibile.
Prezzo consigliato: € 4,49 flacone da 750 ml

USE SUPERCONCENTRATO GRAN BUCATO OPIUM – EUCALYPTUS
Detersivo per indumenti bianchi, neri e colorati.

Categoria:  detersivo superconcentrato per indumenti bianchi, neri e colorati. In lavatrice e a mano.

Profumazioni: Opium, Eucalyptus

Ideale per: tovaglie, lenzuola, camicie,jeans, tute da lavoro.

Idoneo su: cotone, lino, sintetici (nylon, kevlar, terital, dacron, alcantara, microfibra, lycra).

Qualità: ipoallergenico e non irritante (testato ISPE*), nichel tested <0,2ppm, efficace,  superconcentrato, aggredisce lo sporco, rispetta le fibre (lunga vita ai tuoi tessuti), rispetta i colori, con enzimi, lava e smacchia a 30°-60° C, profumazioni Eucalyptus e Opium, contiene sapone naturale, non intasa gli scarichi, bassa schiumosità.

Consigli: versare puro sulle macchie, solo se il capo non è al primo lavaggio. Potenziare l’efficacia lasciando in ammollo (anche 12 ore), non usare con sbiancanti a base di cloro.
Prezzo al pubblico: € 6,99 flacone da 750 ml

 

USE PAVIMENTI OPIUM PRATO FIORITO – BOSCO DEL NORD
Detersivo per superfici dure.

Profumazioni: Opium, Prato Fiorito, Bosco del Nord

Ottimo risultato su: pavimenti incerati, pavimenti a piombo, superfici verticali… Piastrelle, parquet, marmo, ceramica, linoleum, gres, gres porcellanato, plastica, vetroresina, formica.
Qualità e vantaggi: deterge, fresco profumo fiorito, senza risciacquo, ravviva la cera, concentrato, non schiumogeno, non lascia aloni, scioglie il nero tra le piastrelle.
I nostri consigli: per pavimenti a specchio strizzare bene lo straccio nell’ultima passata, non eccedere le dosi consigliate.
Prezzo al pubblico: € 3,59 flacone da 1000 ml

 

Andrea Gallo S.r.l.
Via Erzelli, 9 16152 Genova
Tel. 010-6502941 info@use.it
www.use.it
w
ww.facebook.com/USE.detersivi

16 venerdì Gen 2015

oli-essenziali-cervicale-2Come ridurre il dolore cervicale con rimedi naturali? Vi suggeriamo alcuni oli essenziali, ideali per massaggiare collo e spalle.

Chi ne soffre lo sa: il dolore alla cervicale è un compagno davvero antipatico delle nostre giornate, che può portare con sé emicranie, mal di schiena, giramenti di testa, fastidio agli arti e talvolta, nei casi più acuti, anche nausea e vomito.

Questo disturbo può derivare da diversi fattori: colpi d’aria, umidità, infiammazione da attività sportiva intensa, movimenti bruschi, stress e tensioni di vario tipo, cattiva postura (specie quando siamo seduti alla scrivania). I rimedi maggiormente utilizzati sono antidolorifici e antinfiammatori.

Sempre ricordando che nulla sostituisce il consulto con il proprio medico di fiducia, qui vi proponiamo alcuni oli essenziali utili per massaggiare localmente collo e spalle e ridurre l’infiammazione muscolare.

Artiglio del diavolo A dispetto del nome, dovuto alla sua forma simile a una mano aperta dotata di unghie “spinose”, questa pianta erbacea perenne originaria dell’Africa del Sud, della savana e del deserto del Kalahari presenta proprietà antinfiammatorie. Viene utilizzata in particolare in caso di artrite, dolori articolari, infiammazioni muscolari. Si trova non solo sotto forma di olio essenziale, ma anche in pomate e gel ed estratti secchi.

Arnica montana Più che l’olio essenziale, dell’arnica si usa l’oleolito, spesso molto concentrato (fino al 100 per cento) e quindi mediamente più efficace delle pomate che possono contenere fino al 30 per cento circa di estratto. E’ utile come antinfiammatorio generale e in caso di traumi sportivi e distorsioni.

Camomilla Esistono due varianti dell’olio essenziale di camomilla, quella romana e quella blu. La prima, in particolare, ha proprietà calmanti, rilassanti e antistress: risulta quindi molto utile nelle cervicalgie dovute a tensione muscolare causata dallo stress quotidiano.

Rosmarino L’olio essenziale di questa comunissima aromatica viene utilizzato come lenitivo in caso di patologie reumatiche e artrosiche. In abbinamento ad altri oli essenziali, il massaggio con il rosmarino può risultare utile in caso di infiammazione dovuta a colpi di freddo e umidità.

Lavanda L’essenza di questa bellissima e profumatissima pianta è spesso indicata per combattere il mal di testa, come confermato da uno studio iraniano condotto dalla Isfahan University of Medical Sciences. All’olio essenziale vengono attribuite proprietà spasmolitiche e sedative. Buona nel caso di emicrania associato a dolori cervicali.

Come prepararli? Meglio non utilizzare mai gli oli essenziali “puri”, ma mescolarli con un buon olio base alla mandorla o alla jojoba (si trovano anche al supermercato certificati e di buona qualità) o con una crema base neutra. La proporzione è generalmente di 5-10 gocce di olio essenziale per 50 ml di crema o olio base.

Articolo scritto da Chiara Boracchi
Fonte: http://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/oli-essenziali-cervicale

16 venerdì Gen 2015

pescimortilagoRicercatori di Berkley e Yale: picco negli ultimi 70 anni

Negli ultimi 70 anni le morie di massa sono in aumento tra gli animali, sia per frequenza sia per gravità, e colpiscono soprattutto uccelli, pesci ed invertebrati marini. Lo rivela un nuovo studio compiuta dai ricercatori americani di Yale e di Berkley, che individua le cause del fenomeno in una crescita delle epidemie, nella biotossicità e in molteplici fattori di stress. L’analisi, riportata su “Proceedings of National Academy of Sciences” (PNAS), nota che dal 1940 ad oggi sono stati classificati 727 eventi di decessi in massa tra gli animali. Differenti, però, le risposte delle specie: sono stati colpiti soprattutto uccelli, pesci ed invertebrati marini; le morie di mammiferi sono rimaste più o meno invariate negli anni, mentre sono diminuite per anfibi e rane. Nel complesso, le malattie sono state le principali colpevoli degli eventi (26% dei casi) seguite immediatamente dopo dai processi direttamente influenzati dal clima. Il 25% degli eventi di mortalità di massa delle specie risulta, inoltre, strettamente collegato alle condizioni atmosferiche estreme, che provocano stress termico o mancanza di cibo. L’effetto serra ha avuto effetti devastanti soprattutto in relazione al mare. Il più evidente fattore di biotossicità è rappresentato, infatti, dalla riduzione dell’ossigeno presente nell’acqua a causa dell’eccessivo proliferare di alghe, determinato a sua volta dall’aumento della temperatura. Gli eventi peggiori – notano infine i ricercatori – sono stati quelli scaturiti da più ragioni concatenate.

Fonte: http://www.nelcuore.org/blog-associazioni/item/aumentate-in-70-anni-le-morie-di-massa-di-uccelli-pesci-e-invertebrati.html

16 venerdì Gen 2015

sangimignano_loggia1000x667Alla scoperta dei borghi medievali che ancora nascondo l’antico rapporto tra l’uomo e il territorio deliziando con le migliori pietanze della tradizione italiana.

La bellezza dei borghi fondati in epoca medievale è la più efficace dimostrazione che l’età buia non era poi così oscura. Nell’Alto Medioevo, il periodo che va dal Quinto secolo all’anno Mille, si sviluppa il sistema feudale favorendo un’economia agraria e la nascita di insediamenti intorno alle abbazie o ai castelli. Gli insediamenti medievali si articolano nella ramificazione di piccole e tortuose strade che si snodano intorno a un castello o monastero, solitamente posto su una altura. Questi nuclei urbani ancora oggi si relazionano con la natura nel rapporto tra il tessuto urbano e l’orografia del luogo. Oggi possiamo ritrovare il sodalizio tra la città e la natura in ciò che rimane dell’urbanistica medievale e nei piatti tipici prodotti solo in questi luoghi. A bordo dell’auto (ecologica), si parte.

Taggia, il borgo delle olive

Taggia, nella provincia di Imperia, nasce lungo la costa con un insediamento militare romano, Tabia. Nel Settimo secolo, durante le invasioni barbariche, la città si sposta nell’entroterra, dove i rilievi collinare giocavano un ruolo difensivo. Quando alcuni monaci benedettini cuneesi decisero di costruire il loro monastero inizia a rifiorire l’economia del borgo, grazie a una serie di attività agricole che presto permisero l’esportazione dei prodotti fino in Inghilterra. La città inizia a espandersi oltre la prima cinta muraria e vengono bonificati molti territori verso valle dove viene piantata una qualità di oliva che passerà alla storia, l’oliva taggiasca. Questo innesto, introdotto dai monaci di San Colombo attecchisce perfettamente lungo i crinali della riviera ligure e nei secoli si diffonde in tutta Italia diventando una delle migliori olive da mensa e per la produzione dell’olio extravergine. Quando nel XII secolo Taggia venne ricostruita dopo le razzie saracene l’abitato continuò a espandersi verso valle e a fortificarsi dentro una nuova cinta muraria protetta da un castello munito di torri. La posizione di potere della città si rispecchia nello sviluppo urbano intorno castello, con un abitato molto denso e pieno di vicoli e scalinate, tipici della tradizione urbana ligure, e dalla presenza di tre cerchie di mura difensive.

La nocciola piemontese di Cortemilia

Fin dal medioevo Cortemilia, in provincia di Cuneo, è un importante polo politico e commerciale. La collocazione strategica della cittadina, tra le valli di Bormida e Uzzone e la vicinanza con la Liguria, ha permesso il fiorire di attività artigianali e agricole. Nel cuore delle Langhe Cortemilia è la capitale della nocciola piemontese. La pregiata varietà di nocciola tonda delle Langhe, esportata in tutta Europa, ha il marchio di indicazione geografica protetta (I.G.P.) ed è sempre stata impiegata nella produzione dolciaria regionale. Cortemilia, nota ai romani come Cohors Aemilia, conserva un centro storico dalla fedele struttura urbanistica medievale. Il fiume Bormida divide in due nuclei, quello di San Pantaleo sulla riva destra e quello di San Michele sulla sinistra, attorno ai quali si distribuisce una fitta rete di abitazioni che ancora conservano i portici trecenteschi. L’insediamento medievale è dominato dalla torre cilindrica e dai ruderi del castello della famiglia Aleramica, arroccati su un’altura rocciosa e perfettamente protetti dall’ansa del fiume Bormida

I quattro vini della cantina di Neive

Questa cittadina in provincia di Cuneo deve il suo nome alla famiglia romana della Gens Naevia che qui aveva dei possedimenti terrieri. Neive conserva l’impianto medievale costituito da strade ad anelli, concentriche rispetto all’altura dove sorgeva prima il castello e poi il monastero benedettino. Con le invasioni dei longobardi, nel VI secolo, viene eretto il castello fortificato di Neive e la cinta muraria aperta solo con due porte di accesso alla città. Più tardi nel X secolo il monastero benedettino di cui è rimasta solo la torre campanaria, oggi simbolo della municipalità. Neive, immersa nel paesaggio delle Langhe è nota per il tartufo, ma si distingue per la produzione vinicola. Le colline neivesi producono il Barbera e il Dolcetto d’Alba entrami D.O.C e il Barbaresco e il Moscato d’Asti di denominazione di origine controllata e garantita (D.O.C.G.).

Il brodo di giuggiole di Arquà Petrarca

In provincia di Padova, l’antico borgo Arquà Petrarca, in onore del poeta Francesco Petrarca che vi ha vissuto gli ultimi anni della sua vita (1369 – 1374), deve la forma attuale agli interventi urbani di epoca medievale. Arquà si articola in due nuclei a diversi livelli, il borgo di Sopra e quello di Sotto, edificati probabilmente lungo la linea difensiva tra la Rocca di Monselice e Vicenza. Delle fortificazioni che circondavano l’altura con il castello (oggi Monte Castello) non se ne ha più traccia, ma molte delle trecentesche abitazioni che sorgono lungo le pendici dei monti Piccolo e Ventolone conservano ancora le tracce dell’architettura tardo medievale. Riconosciuto tra i borghi più belli d’Italia quello di Arquà Petrarca ha ottenuto la bandiera arancione del Touring Club italiano per il valore naturalistico e il patrimonio storico. Da secoli, proprio in questa cittadina veneta, viene coltivata la pianta del giuggiolo dai cui frutti, le giuggiole, si ricava nei primi mesi autunnali il liquore noto come brodo di giuggiole. Offerto all’arrivo degli ospiti più importanti e apprezzato per la dolcezza, si deve a questo liquore l’espressione “andare in brodo di giuggiole” usata per manifestare un grande entusiasmo.

La zucca di Venzone

Tra la valle del Tagliamento e la val Canale, Venzone, in provincia di Udine, è un borgo medioevale immerso nel Parco nazionale regionale delle Prealpi Giulie. Il centro storico, fedelmente ricostruito dopo il terremoto del 1976 che lo rase al suolo, è chiuso da una doppia cinta muraria circondata da un fossato, in origine riempito con le acque del torrente Venzonassa. Una vera particolarità è la cinta muraria più esterna dotata di numerosi torri difensive e il tessuto stradale monoassiale sul quale si affacciano abitazioni dai tratti ancora medioevali e una serie di stradine strette che si diramano per tutto il borgo. Data la vicinanza con l’Austria Verzone per lungo tempo ha svolto la mansione di dogana, qui infatti veniva pagato il dazio per le merci che venivano alla Germania. Dal 1965 Verzone viene considerato monumento nazionale, in quanto unico borgo medioevale della regione. A Venzone il piatto tipico è a base di zucca, usata in tutte le maniere, condisce tutti i tipi di pasta, è un ottimo contorno e ingrediente di salse. Protagonista di una sagra di fine ottobre, la zucca è degna rivale della lavanda in quanto a produzione.

Bobbio e la zuppa del pellegrino

In provincia di Piacenza, Bobbio è una piccola città di orgine romana, Bobium. In epoca medievale, la vita del borgo è connesso all’attività dell’abbazia di San Colombano, centro religioso e culturale di grande rilievo per tutto il medioevo per la sua prestigiosa biblioteca. La rilevanza acquisita dall’abbazia permette a Bobbio di ottenere il titolo di città sin dal 1014. Il centro storico è ancora fedelmente rispondente all’urbanistica medievale di origine monastica. Al primo monastero si sostituì un vero e proprio feudo che orbitava intorno all’abbazia permettendo ai monaci la sussistenza. In questo periodo, con l’attività dei feudi monastici viene introdotta l’agricoltura intensiva soprattutto nella coltivazione di vigneti, oliveti e castagneti. Non a caso caratteristica della zona sono i mulini che usavano la forza dell’acqua per il funzionamento delle macine. L’importanza di Bobbio in tutta l’Italia settentrionale e la vicinanza con la via francigena hanno fatto della città della Val Trebbia un passaggio obbligato per i pellegrini che venivano ospitati dai monaci. Nei monasteri medievali, come nelle moderne osterie, i pellegrini che passano per Bobbio possono mangiare pisarei e faso, una specie di gnocchetti di farina e pangrattato conditi con sugo a base di cipolla e fagioli.

Lo zafferano di San Gimignano

Il territorio della Valdelsa ospita la cittadina di San Gimignano. Lo sviluppo di San Gimignano si ha nei primi secoli dopo il Mille quando sulla via francigena i pellegrini alla volta di Roma si sostituiscono alle ondate barbare. La città fortificata di San Gimignano diventa a breve un luogo di passaggio per i viandanti e un importante nodo commerciale. In età comunale, nonostante i contrasti politici tra i guelfi filopapali e i ghibellini filoimperiali, il borgo prosperò nell’attività agricola legata alla produzione del vino e dello zafferano. Alla crescita economica seguì quella urbana con la costruzione di una seconda cinta muraria a protezione di un territorio che ben presto si contrasse a causa della peste. Le tredici torri che ancora svettano dal profilo delle colline sono la testimonianza della ricchezza della città. La torre, infatti, era il massimo simbolo di potenza delle famiglie nobili, le quali costruivano questi imponenti edifici a dimostrazione del loro potere economico e di controllo del territorio. Lo zafferano, dall’arabo Jafaran (giallo) ha avuto da sempre un ruolo fondamentale nell’economia di San Gimignano, tanto da essere usato persino come forma di pagamento dei debiti. Oggi lo zafferano è l’ingrediente principale dei piatti tipici sangimignanesi e riconosciuto come prodotti D.O.P. che consentite la produzione solo nel territorio di San Gimignano.

San Gemini, il borgo delle acque

Il borgo di San Gemini, in provincia di Terni, venne fondato da un monaco siriano di nome Yemin o Gemine che qui costruì il suo monastero. Questa zona lungo la via Flaminia antica era costellata di piccoli insediamenti strategici per le comunicazioni tra Roma e l’Italia settentrionale, nonostante ciò sono molto incerte le origini romane di San Gemini. I saccheggi e le guerre che coinvolsero il borgo prima di passare sotto lo Stato Pontificio (XV secolo) hanno comunque permesso a San Gemini di conservare intatta la struttura urbana medievale tipica dei castelli. Oggi è ancora visibile la strada principale di accesso al borgo, la fitta rete di stradine e parte delle imponenti fortificazioni. Il rapporto con il territorio circostante è sottolineato dal tessuto urbano come dalla relazione con il vicino Parco delle fonti, una distesa di 70mila metri quadrati di querce secolari ed essenze autoctone. Il parco attraversato da fiumi e ruscelli ospita la fonte dell’acqua San Gemini e Fabia, già note in passato per le proprietà curative.

Casperia e gli stringozzi

Situata sulla riva sinistra del Tevere, lungo le pendici occidentali dei monti Sabini Casperia, in provincia di Rieti, era un insediamento sabino. L’attuale struttura urbana del borgo di Casperia (Aspra Sabina fino al 1947), definita a “bulbo di cipolla”, è costituita da una serie di strade concentriche, via via sempre più strette, raccolte all’interno delle mura di cinta. Nel borgo non mancano gli elementi tipologici dell’architettura medioevale difensiva come i torrioni, le fortificazioni delle porte d’accesso alla città (rivellini) e le casematte che, internamente alla cinta muraria, erano indispensabili per la protezione della città dalle bombarde nemiche. Vista la particolare conformazione Casperia è un borgo pedonale. In quanto a culinaria Casperia ospita ogni fine agosto la sagra degli stringozzi aspresi, un tipo di pasta lunga fatta con farina e acqua, tipica delle zone umbro laziali, solitamente offerta condita con sughi di carne.

Altamura e il pane D.O.P.

Altamura, una città dell’alta Murgia, in provincia di Bari, venne fondata dai saraceni sfatando il mito che la riconosceva nella città greca di Altilia (altra Troia). Sulle macerie del primo insediamento distrutto dai barbari, Federico II di Svevia costruì un nucleo urbano protetto da un castello e fortificato da poderose mura che ripopolò concedendo speciali franchige che permettevano anche agli ebrei e ai greci di abitare ad Altamura. Fu proprio la diversità culturale delle popolazioni a costituire i differenti tessuti urbani della cittadina. Per esempio le abitazioni intono alla cattedrale di Santa Maria Assunta si svilupparono lungo dei vicoli ciechi, mentre quelle nate intorno a San Nicolò dei Greci, di rito ortodosso, si espansero con una tipologia edilizia a cortile. Tipico della cittadina pugliese è il pane che nel 2005 ha ottenuto la denominazione di origine controllata, il primo prodotto della categoria panetteria e prodotti da forno in Europa a fregiarsi del marchio di denominazione di origine protetta (D.O.P.). Il famoso pane di Altamura viene prodotto esclusivamente in questa zona con farine provenienti dalle aree limitrofe alla città, così ogni forma può fregiarsi del sigillo di garanzia del consorzio di tutela.

scritto da Ilaria D’Ambrosi
Fonte: http://www.lifegate.it/persone/stile-di-vita/itinerario-10-borghi-medievali-piu-golosi-ditalia

16 venerdì Gen 2015

shopperI risultati della campagna di monitoraggio effettuata da Legambiente sul rispetto della legge sulle buste di plastica nella grande distribuzione organizzata (GDO) e presentati oggi alla stampa non solo confermano che la violazione della legge 28 del 24 marzo 2012 è un fenomeno di dimensioni rilevanti ma attestano anche la responsabilità di alcuni primari operatori della GDO.

La normativa italiana sulla riduzione del consumo di buste asporto merci monouso consente di ridurre l’inquinamento da plastica, facilita la raccolta differenziata del rifiuto organico e contribuisce a generare progetti industriali nel settore della bioeconomia con importanti ricadute occupazionali. Una legge lungimirante, il cui potenziale di ricaduta economica, sociale e ambientale è purtroppo fortemente limitato da questo stato di grave illegalità”, ha dichiarato Marco Versari, Presidente di Assobioplastiche.

Oggi, di fronte a questa ennesima prova, Assobioplastiche si unisce all’appello di Legambiente affinché le istituzioni e gli organi preposti diano avvio ad azioni di contrasto, per il rispetto di una legge dello Stato e a tutela di quegli operatori della GDO e del piccolo commercio che hanno scelto la strada della legalità”, ha concluso Versari. Assobioplastiche ringrazia Legambiente per il suo operato a favore del rispetto della legge e conferma la sua disponibilità a collaborare con camere di commercio, associazioni di categoria, operatori della distribuzione e del commercio per favorire l’applicazione della normativa.

articolo scritto da Tommaso Tautonico
fonte: http://www.alternativasostenibile.it/articolo/sacchetti-di-plastica-fuori-legge-l-illegalita-e-ancora-molto-diffusa-.html