Archivio mensile:novembre 2015

05 giovedì Nov 2015

gibboneSiamango_cucciolo_ZoomTorino_Sumatra-7-300x168Nuova nascita al bioparco ZOOM di Torino! Pochi giorni fa è nato un cucciolo di siamango, la specie più grande tra tutti i gibboni ed originaria del Sud-est asiatico.

E’ nato infatti pochi giorni fa un cucciolo di siamango (Symphalangus syndactylus), la specie più grande tra tutti i gibboni, originaria del Sud-est asiatico. Il piccolo, che alla nascita pesa circa 500-600 gr, è il primo nato della coppia di siamanghi arrivati a ZOOM Torino nel 2011 grazie al programma d’interscambio tra bioparchi appartenenti all’EAZA (associazione che riunisce tutte le più prestigiose strutture zoologiche europee). E’ il settimo siamango che quest’anno nasce in un giardino zoologico EAZA* secondo i dati dell’EEP coordinator della specie.

Il cucciolo non ha ancora un nome perché per il momento non è possibile determinarne il sesso, la mamma,  infatti, lo tiene stretto e al riparo da occhi indiscreti!

Il papà, Kiang, è un giovane maschio di 8 anni e arriva dal parco Besancon (Francia), mentre la mamma, Queenia, ha 7 anni ed è arrivata dal parco di Dortmund (Germania).

La coppia, che vive nell’habitat Sumatra, in un’isola interamente a loro dedicata, ha una storia molto particolare ma nello stesso tempo romantica:  Queenia, infatti, all’inizio, essendo molto giovane, aveva un po’ paura di Kiang, un maschio molto esuberante e “insistente”, ma dopo le prime settimane ha ceduto al corteggiamento e da allora sono diventati inseparabili. Questo comportamento è naturale anche in natura, infatti i gibboni formano coppie monogame, ma è particolare vedere una forma così forte di affetto in cui il maschio dedica mille attenzioni alla femmina. Qualche tempo fa, ad esempio, Queenia è stata operata a causa di un banale incidente, ed è dovuta quindi restare separata da Kiang per qualche ora. Per tutto il tempo Kiang era agitato e molto triste, al ritorno di Queenia l’ha abbracciata a lungo e da allora, guai a separarlo da lei!

Ora, a soli due anni dal loro primo incontro, ed avendo entrambi raggiunto la maturità sessuale (intorno ai 6 anni), hanno avuto finalmente, per la gioia di tutti i keeper del bioparco, il loro primo cucciolo.
Ma la gioia è soprattutto loro! E’ emozionante infatti vedere come Queenia dedichi mille attenzioni al piccolo e Kiang la aiuti. Non appena è nato il cucciolo, ha iniziato a vocalizzare per due ore consecutive “per comunicare a tutti che è diventato papà”!

“Siamo davvero molto contenti del lieto evento – afferma Valentina, biologa del parco – soprattutto perché i gibboni partoriscono ogni 2/3 anni, dopo 7-8 mesi di gestazione, dando alla luce un solo piccolo alla volta. Vogliamo quindi goderci il nuovo arrivato al massimo e riservare a lui tutte le attenzioni che merita!”

“La nascita di un cucciolo è sempre un evento molto commovente per tutto lo staff – commenta Daniel Sanchez, Responsabile Dipartimento Zoologico ZOOM Torino – La riproduzione è indice di benessere dell’animale e in questo caso, inoltre, rappresenta un successo perché testimonia come la coppia sia compatta ed in armonia e come, non appena raggiunta la maturità sessuale, abbia subito dato alla luce un cucciolo sano e vivace”.

I siamanghi sono segnalati come “in pericolo” dalla lista rossa della IUCN (International Union for Conservation of Nature). La loro sopravvivenza è legata infatti al mantenimento dell’habitat nel quale vivono e all’eliminazione del problema del bracconaggio.

Zoom Torino
Strada Piscina, 36
10040 Cumiana (TO)
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fax 011 9070763
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Fonte: www.guidabimbi.com

05 giovedì Nov 2015

118314_img_newsSicuramente uno dei più spettacolari paesaggi rupestri d’Italia che testimonia l’antico rapporto tra natura e uomo, si trova in Basilicata, a Matera a pochi chilometri di distanza dal confine con la Puglia. E’ il Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, più semplicemente detto Parco della Murgia Materana (www.parcomurgia.it). Un paradiso per i bird-watchers, i più fortunati dei quali hanno l’opportunità di osservare specie come il biancone, il nibbio, il lanario, il capovaccaio. Altri rapaci come il falco grillaio (Falco naumanni), vivono affianco all’uomo e nidificano sotto i tetti delle case abbandonate dei Sassi di Matera o sotto le tegole dell’Abbazia Benedettina di Montescaglioso. Gli amanti di storia e archeologia nel Parco delle Chiese Rupestri trovano invece circa centocinquanta siti di culto compresi in un lasso temporale che dall’alto medioevo giunge fino al secolo XIX, generalmente ad aula unica oppure a tre o due navate.

Fonte: ADN Kronos

05 giovedì Nov 2015

genova_alluvione_inf-ksJE--1280x960@WebOltre 650 milioni, immediatamente disponibili, per 33 interventi urgenti contro il rischio idrogeologico. Oggi, a Palazzo Chigi, sono stati sottoscritti da governo e Enti locali gliaccordi di programma quadro per l’assegnazione dei fondi previsti dalla prima parte del Piano contro il dissesto idrogeologico nelle aree metropolitane.

Alla firma erano presenti il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, il coordinatore di #italiasicura Mauro Grassi e i rappresentanti delle Regioni (Emilia Romagna, Abruzzo, Liguria, Lombardia, Sardegna, Veneto e Toscana) e delle città di Milano, Genova, Bologna, Venezia e Firenze.

Presenti anche il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e il sindaco di Firenze Dario Nardella, nel giorno in cui ricorre l’anniversario dell’alluvione che il 4 novembre 1966 colpì il capoluogo toscano.

“Credo che questo sia un segnale molto forte e molto serio contro il dissesto”, ha rimarcato il ministro Galletti. “Questo è il primo atto, faticosissimo dal punto di vista amministrativo. Abbiamo dovuto fare una ricognizione che ci permetterà tempi più rapidi nelle prossime azioni: abbiamo fatto una mappatura seria di tutte le emergenze sul territorio e le abbiamo messe in ordine di priorità con un criterio di pericolosità e uno relativo allo stato di avanzamento della progettazione. Alla fine di questo lavoro firmiamo accordi di programma con 7 Regioni per 653 milioni di euro immediatamente spendibili che vanno a finanziare 33 interventi”, ha detto il ministro. In particolare, si legge sul sito #italiasicura, si tratta di 33 cantieri per opere contro le alluvioni nelle aree metropolitane.

Non solo. “Credo che saremo in grado con i fondi di sviluppo europei di finanziare una tranche di interventi nei prossimi mesi – ha aggiunto – Abbiamo cominciato un percorso”. Nel dettaglio delle risorse messe a disposizione, Galletti ha parlato di 653 milioni cui si aggiungono altri 150 cofinanziati dalle Regioni per un totale di circa 800 milioni di euro. Così ripartiti: “54 milioni all’Abruzzo, 43 all’Emilia Romagna, 315 alla Liguria, 145,6 alla Lombardia, 25,3 alla Sardegna, 106,6 alla Toscana e 109,7 al Veneto”. Alla firma degli accordi di programma a Palazzo Chigi era presente anche ilsottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti che ha sottolineato come sia “decisivo per tutte le istituzioni fronteggiare il rischio idrogeologico”.

Fonte: ADN Kronos

05 giovedì Nov 2015

Icsi‘Ringiovanire’ le ovaie per tentare di realizzare il sogno di una gravidanza, senza ricorrere alla fecondazione eterologa, quella che richiede l’uso di gameti esterni alla coppia. Una sorta di ‘ultimo tentativo’ prima dell’ovodonazione, soprattutto per le donne più avanti con gli anni, che viene effettuato in forma sperimentale e gratuita dalle cliniche Ivi e dall’Hospital La Fe di Valencia. Con i dati raccolti si sta portando avanti uno studio clinico che sarà pubblicato per documentare l’efficacia della tecnica.
“Sono tre in particolare – spiega all’Adnkronos Salute Daniela Galliano, direttrice del centro Ivi di Roma – le terapie più innovative allo studio: il trapianto di cellule staminali ovariche (Scot), la frammentazione ovarica per l’attivazione follicolare (Offa) e Augment, che mira proprio a ringiovanire gli ovuli”.

Gli ultimi dati ufficiali indicano che è in crescita il numero di donne italiane che ricorrono a trattamenti medici per poter avere un figlio: 54.000 (+77% in 7 anni) nel 2012. In aumento di ben il 168% invece le nascite ottenute a seguito di procreazione medicalmente assistita fra il 2005 e il 2012. E’ noto che il livello di fertilità femminile si riduce drasticamente e in modo più che lineare una volta superati i 30 anni di età, arrivando ad azzerarsi praticamente poco dopo i 40 anni. “E’ proprio attorno a questa età che le coppie devono ricorrere alla fecondazione eterologa per coronare il sogno di un figlio, ma prima c’è un tentativo che si può fare per aumentare la qualità degli ovociti della donna”, evidenzia Galliano.

Per le donne che vogliono essere madri e non riescono a farlo naturalmente “esistono trattamenti di fertilità assistita – sottolinea l’esperta – come la Fiv (fecondazione in vitro), che richiede la stimolazione delle ovaie con ormoni per ottenere ovuli. Tuttavia ci sono molte donne che a causa dell’età, della menopausa precoce o perché non riescono ad avere una risposta adeguata ai trattamenti ormonali non producono abbastanza ovociti per la fecondazione in vitro e hanno anche bassi tassi di gravidanza. Oggi non esiste una soluzione per la bassa risposta ovarica, anche se è un problema comune: da qui l’importanza della ricerca di nuovi trattamenti volti a ringiovanire le ovaie con l’obiettivo finale di rendere queste pazienti madri con i propri ovuli, vale a dire senza dover ricorrere alla donazione di ovociti”.

In cosa consistono le differenti opzioni terapeutiche? “L’obiettivo degli studi sul trapianto di cellule staminali ovariche (Scot) e sulla frammentazione ovarica per l’attivazione follicolare (Offa) – spiega la ginecologa – è quello di favorire la risposta ovarica al trattamento ormonale della Fiv incrementando la quantità dei follicoli mentreAugument vuole migliorare la qualità degli embrioni”.

L’attivazione follicolare nelle pazienti con bassa risposta ovarica attraverso la frammentazione del tessuto ovarico “consiste nel ‘preparare’ l’ovaio prima di realizzare un ciclo di Fiv. Per fare questo, si estrae un pezzo di corteccia ovarica mediante laparoscopia e si frammenta. La frammentazione favorisce la crescita dei follicoli (ovociti immaturi) che in circostanze normali sono ‘dormienti’ e così si ottimizza la riserva ovarica. In seguito, nello stesso atto chirurgico, si re-impiantano i frammenti di ovaio nella paziente. Il trapianto di cellule staminali comporta un procedimento di auto-trapianto di midollo osseo (ottenuto da cellule staminali madri del sangue periferico) per rigenerare l’ovaio ed è in grado di promuovere la crescita di follicoli che danno luogo alla formazione degli ovociti”.

C’è infine la tecnica chiamata ‘Augment’: “Gli embrioni generati a partire dagli ovuli di donne in età avanzata – spiega Galliano – oltre a presentare in percentuale molto elevata anomalie cromosomiche, presentano anche una qualità scarsa. Per migliorarla si realizza una microiniezione autologa dei mitocondri (che sono responsabili della generazione dell’energia richiesta dalle cellule) di cellule staminali madri ovariche nello stesso momento in cui viene fecondato l’ovulo”.

I mitocondri sono dunque “una sorta di ‘terzo attore’ al momento della fecondazione in vitro. Successivamente si possono impiegare tecniche di screening delle anomalie cromosomiche che all’Ivi vengono in ogni caso proposte anche associate a procedimenti standard come la Fiv”.

Ecco i risultati a oggi: 11 pazienti hanno realizzato il trapianto ‘Scot’, 6 di loro sono arrivate al ciclo di Fiv e due hanno raggiunto la gravidanza (una in forma spontanea) . Sono state trattate 4 pazienti con Offa e una di loro è rimasta incinta. Precedenti esperienze sviluppate in altri centri hanno invece portato a compimento 14 nascite di bambini sani con Augment. “Nei prossimi mesi avremo più dati a disposizione per pubblicare lo studio, per il quale stiamo offrendo gratuitamente questi trattamenti alle pazienti fino ai 42 anni di età”, conclude l’esperta.

Fonte: ADN Kronos Salute